Data ultima modifica: 05/09/2024
Il campanile della chiesa parrocchiale di Roverbella a prima vista sembra essere lì da secoli, alto e slanciato, a caratterizzare lo skyline del paese e a costituire con gli altri quattro campanili una identità comunale forte che lega il nostro capoluogo alle vicine frazioni di Pellaloco, Canedole, Malavicina e Castiglione Mantovano.
Invece l’edificazione del campanile di Roverbella ha un’origine recente e porta a conclusione il lungo processo di riedificazione della nuova parrocchiale(1) dotandola, alla fine, di una torre campanaria degna del capoluogo.
La nuova torre campanaria venne infatti costruita per volontà dei cittadini roverbellesi nel biennio 1878÷1879 previo progetto e direzione dei lavori da parte dell’Ingegnere Municipale Achille Chauvenet(2) ed eseguita dal capomastro Arfini Aristide(3) di Roverbella.
Domenica 21 dicembre 1879 ci fu la conseguente cerimonia pubblica presieduta dal nuovo vescovo di Mantova Mons. Giovanni Maria Berengo(4) della benedizione del concerto delle 5 nuove campane fatte costruire per l’occasione presso la fonderia dei fratelli Barigozzi(5) a Milano e prossime alla posa in opera.
Ne seguì una bella festa con larga partecipazione di cittadini e distribuzione di farina gialla ai poveri per volontà dell’arciprete don Eugenio Paini(6).
Riporto il testo degli avvenimenti come narrati in un articolo della Gazzetta di Mantova del 23 dicembre 1879:
“ IN PROVINCIA
Ci scrivono da Roverbella:
Oggi 21 corrente ha celebrato una bella festa che quantunque religiosa, pure merita singolare menzione perchè onora intelligenti artisti e dà lustro a quella importante Borgata.
In meno di due anni quella popolazione con offerte spontanee ha fatto erigere uno svelto ed elegante Campanile dietro disegno ed immediata direzione dell'egregio Ingegnere Municipale signor Achille Chauvenet: l'opera venne eseguita dal bravo capomastro Arfini Aristide di Roverbella: è una torre alta trenta metri sormontata da tempietto ottagonale di pietra di Vicenza, circondato da ringhiera della stessa pietra. Mentre si costruiva il campanile venne commesso alla rinomata fonderia dei fratelli Barigozzi un concerto di cinque campane in tono di Mi bemolle; dette campane furono collaudate dall'illustre signor Pietro Fumagalli professore nel R. Conservatorio di Milano. Oggi monsignor Vescovo benedisse le nuove campane in mezzo all'intera popolazione festante, alla quale si unirono anche i signori più cospicui del paese e gentili signore onorarono di loro presenza la solenne cerimonia.
La popolazione di Roverbella volle che una delle nuove campane ricordasse l'Augusto Redentore d'Italia Vittorio Emanuele, quindi fece incidere sulla campana la seguente epigrafe: Regis Victorii Em. II Italiae Restitutoris memoriae, Ruperisbellae cives gratissimi, me sacram voluere.
L'arciprete Eugenio Paini desiderando che anche i più poveri partecipassero alla festa comune, fece consegnare al Presidente della Congregazione di Carità un quintale di farina gialla che venne distribuito oggi stesso.
Fra pochi giorni le cinque campane saranno collocate sulla torre dove un esperto operaio venuto da Milano ha già preparato gl'inceppamenti e relativo armamento di ferro fuso, lavoro solido e molto semplice, preparato dai sullodati signori fratelli Barigozzi.
Le dette spese si sono compiute in breve tempo con offerte spontanee e mediante la efficace cooperazione dei benestanti, i quali vollero vedere soddisfatto un voto secolare di quella popolazione”.
Nella relazione storica dell’intervento di restauro e consolidamento con miglioramento sismico della Chiesa dell'Annunciazione della B.V. Maria di Roverbella del 2019 vi è riportata la seguente descrizione del campanile:
“… La torre campanaria è posta sul lato sinistro, inglobata nel perimetro del fabbricato tra le due cappelle di sinistra… Prima della costruzione del campanile attuale, da una lettura della morfologia della Chiesa e della composizione delle coperture, risulta che la chiesa avesse una struttura simmetrica, con uguali altezze esterne su entrambi i lati. Il Campanile è stato costruito successivamente sulle murature esistenti. Si presenta con una sagoma alta e slanciata su base quadrata, costruita in mattoni pieni. La cella campanaria presenta quattro finestroni ad arco, con lesene e capitelli, dalle quali fuoriescono le campane durante il loro movimento oscillatorio. E’ coronata da un cornicione sormontato da balaustra in pietra a base quadrata con quattro guglie piramidali angolari. In cima è posizionata una lanterna ottagonale in pietra variamente articolata, con cupola con copertura in rame sormontata da una croce in ferro battuto. Nel vano posto sotto alla Cella Campanaria è alloggiato l’orologio. Il vano interno del campanile presenta in successione sei impalcati lignei collegati verticalmente da scale in legno a pioli. Il settimo impalcato, che costituisce il pavimento della cella campanaria, è costituito da una volta in muratura. L’ultimo solaio sorregge la lanterna in pietra. La scala, prima di giungere alla cella campanaria, conduce prima al pulpito, poi al cornicione interno e perimetrale della sala e infine al sottotetto.”
Oggi delle campane originarie non ne rimane più traccia.
Le cinque presenti e funzionanti sono della fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti (RE) e datano l’anno 1975.
Tuttavia, appesa in alto sotto la volta della cella campanaria, è tuttora presente una piccola campana in bronzo con la sua ruota in legno del fonditore Carlo Ruffini del 1793.
Ai quattro lati riporta le figure di San Gregorio Magno, patrono del paese, la vergine Maria Annunciata, cui la Chiesa è dedicata, Cristo in croce e un’altra figura non identificabile.
Visti il luogo di posizionamento, le raffigurazioni riportate e la data di fabbricazione della stessa, si presume che questa campana sia appartenuta al vecchio precedente campanile e che sia stata appesa sulla nuova torre campanaria con lo scopo principale di garantire continuità nella protezione da parte del Santo Patrono e di Maria Vergine verso tutta la popolazione di Roverbella, allora come ora.
E' un cimelio, questa piccola campana, prezioso per la comunità roverbellese, che ci lega stretti alla nostra storia passata e che andrebbe non solo preservato, ma possibilmente, un giorno, anche valorizzato.
Andrea Bellei,
settembre 2024
Fonti:
Intervento di restauro e consolidamento con miglioramento sismico della Chiesa dell'Annunciazione della B.V. Maria di Roverbella – Progetto Definitivo – Relazione Storica - 20 maggio 2019 – in Archivio parrocchiale di Roverbella.
Note raccolte, ordinate ed ampliate a cura del parroco don Franco Ciresola – novembre 1990.
Gazzetta di Mantova del 23/12/1879.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fonderia_Barigozzi
http://www.fonderianapoleonica.it
Roverbella –Storia dell’architettura dei cinque cimiteri del territorio roverbellese – Brunelli Enrico e Lorenzi Luca – Corso di storia della città e del territorio proff. Carlo Togliani e Luciano Roncai – Politecnico di Milano – 18/02/2011.
https://gw.geneanet.org/gtonazzi
http://www.museodiffusodelrisorgimento.it/roverbella-villa-gobio.html
https://catalogo.beniculturali.it/Agent/378cc834ad1b1772bedefafeda89580f
Note:
1) Il 13 giugno 1758 viene posata a Roverbella la prima pietra della chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria al posto del precedente tempio. Nel 1766 si termina la costruzione, ma ancora nel 1776 la navata non era ancora arrivata al tetto, per mancanza di generosità da parte dei parrocchiani. Nel 1796 la copertura viene terminata; uno spesso strato di fieno fungeva da isolamento termico. Ancora oggi una parte delle murature esterne della chiesa sono prive di intonacatura.
2) Chauvenet ing. Achille (Nato il 20 agosto 1843 a Roverbella - Mn, ivi deceduto il 15 agosto 1920 all'età di 76 anni): figlio terzogenito di Chauvenet ing. Giovanni Pietro e Luigia Brunati, Ingegnere Municipale e presidente della Società operaia di Mutuo Soccorso in Roverbella, nominato Cavaliere nell’ordine della Corona d’Italia con decreto del giugno 1908. Si è occupato anche della manutenzione ed ampliamento dei cimiteri comunali di Roverbella. Nel 1897 compera con il fratello avv. Cav. Cesare il palazzo Gobio che rimarrà nelle mani della famiglia sino al 1946. Nel 1911 presiede il primo Comitato promotore “Pro irrigazione di parte dei territori dei comuni di Roverbella, Marmirolo e Valeggio”.
3) Aristide Arfini nel 1872 ottiene dall’ing. Chauvenet Giovanni Pietro il contratto per la manutenzione dei cinque cimiteri di Roverbella subentrando al sig. Bellini Giacomo. Il figlio Luigi Arfini, previo licitazione privata, il 24/07/1899 si aggiudica l’appalto per le opere di manutenzione dei cinque cimiteri comunali per il periodo 1899÷1908 che saranno seguite dall’ing. Chauvenet Achille.
4) Giovanni Maria Berengo (Venezia, 6 luglio 1820 – Udine, 7 marzo 1896): già Vescovo di Adria, viene nominato il 12 maggio 1879 vescovo di Mantova, promosso quindi a Udine nel 1884, dove morì nel 1896. Compì una Visita Pastorale.
5) Fonderia Ditta Fratelli Barigozzi: I Barigozzi erano una famiglia di origine veronese specializzata nella fusione di campane in bronzo. La fonderia fu attiva dall'inizio del XIX secolo alla fine del XX dominando il mercato della fusione di campane sul territorio italiano e straniero.
Ermanno e Prospero, figli del capostipite Domenico che aveva un laboratorio presso Villafranca, cominciarono l’attività fusoria gettando in bronzo cinque campane per il Santuario della Bozzola, a pochi chilometri della fonderia di Garlasco (PV) e nel 1841, un concerto di tre campane presso il Santuario della Beata Vergine del Boschetto di Dorno (PV); cominciarono quindi a sperimentare varie sagome, tra cui quella definita ultraleggera, capace di arrivare a fondere campane gravi con poco peso rispetto alle altre fonderie, facendo quindi risparmiare ai committenti parecchi soldi.
Attiva con diverse officine in località del nord Italia (tra le quali Pavia, Asti e Pallanza) e nel Cantone Ticino (Locarno e Balerna), nel 1868 la famiglia Barigozzi acquista a Milano anche la prestigiosa Fonderia Napoleonica Eugenia, fondata nel 1806. Veniva così aperta un’officina stabile anche a Milano dotandola di un grande forno a riverbero, necessario perla realizzazione in una sola fusione di interi complessi di campane, i cosiddetti “concerti”, tipici della tradizione ambrosiana.
Nel frattempo la ditta passa nelle mani di Silvio ed Ermanno Secondo. Oltre a fondere grandi concerti, fu incaricata da Ercole Rosa della fusione del monumento equestre a Vittorio Emanuele, in piazza Duomo a Milano, dei battenti del portone centrale del Duomo di Milano e numerose statue bronzee. Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’attività riprese con la produzione di campane per le missioni religiose in diversi paesi del mondo (Congo, Somalia, Kenya, Rodesia, India, Birmania, Giappone). La fonderia venne chiusa ufficialmente nel 1975, anche se continuò a fondere sporadiche campane in subappalto.
6) Don Eugenio Paini: Arciprete della chiesa parrocchiale di Roverbella dal 1872 al 1881. Passato poi a Sustinente.