LA VIA POSTUMIA
La Via Postumia, fatta costruire nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino per scopi prevalentemente militari. Congiungeva per via di terra i due principali porti romani del nord Italia: Aquileia, grande centro nevralgico dell'Impero Romano, sede di un grosso porto fluviale accessibile dal Mare Adriatico, e Genova. La Via Postumia viene datata 148 a.C., nonostante a quel periodo corrispondano solo i tratti Genova-Tortona e Cremona-Alpi Giulie. Il resto della strada consolare fu infatti opera di Augusto, che a un secolo di distanza si occupò anche delle fortificazioni in ambito militare di alcune città dell’Italia settentrionale, tra cui Verona, che quindi nacque in concomitanza con la Via Postumia.
Lunga 634 miglia romane (938 km ca), attraversava quindi anche i territori della Gallia Cisalpina. Da Cremona, varcato l'Oglio in corrispondenza di Bedriacum, l'odierna Calvatone (CR), la Postumia entrava nel territorio mantovano e continuava rettilinea - con un lungo tratto tuttora utilizzato - sino all'attuale Corte Merlesco di Goito, dove era collocato il guado sul Mincio; sull'altra sponda del fiume, dalla località di Massimbona, la strada proseguiva poi piegando leggermente verso sud sino a Verona.
La via Postumia in colore azzurro, inserita nel sistema viario dell'antica Roma per la direttrice Nord-Est. In sequenza partendo da Roma: in blu la via Flaminia, segue in rosso la via Aemilia che si collega a Piacenza (Piacentia) alla via Postumia con arrivo ad Aquileia verso est e Genua (Genova) verso ovest.