Omero (Iliade ed Odissea) chiamò le popolazioni del Veneto antico ENETOI. I latini, in seguito, traducendo il termine greco enetoi, aggiunsero una V iniziale facendoli diventare VENETOI. Per contrazione VENETI. Secondo Omero i VENETI provengono dalla “Plafagonia”, regione dell'Asia Orientale, l'odierna Turchia. TITO LIVIO, storico romano, racconta che i VENETI, guidati dall'eroe troiano ANTENORE, dopo la caduta di Troia e la morte del loro re Pilemene, scappando dalla loro città in fiamme, arrivarono con alcuni troiani sopravvissuti, nell' Alto Adriatico (golfo di Venezia). Qui scacciarono gli EUGANEI e si insediarono nel loro territorio, oggi chiamato VENETO. Ciò avvenne, sempre secondo gli storici antichi, tra il 1300-1200 a.C. Omero e Livio, però, ci dicono poco del modo di vivere di questi nuovi abitanti del Veneto (paleoveneti). Solo POLIBIO, storico greco vissuto però a Roma come ostaggio in casa di Paolo Emilio (padre del più noto SCIPIONE L'EMILIANO), ricorda che i VENETI avevano affinità di costumi con il popolo dei CELTI: stesso modo di vestire, stessi ornamenti, stesso modo di costruire i villaggi. Parlavano però lingue diverse.