La MOLINÈLLA

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BELLEI ADRIANO
19/3/2022

La MOLINÈLLA

Il corso d’acqua “Molinèlla” fu fatto scavare dai Gonzaga quasi alla fine del XV sec. (1475 ca), quasi sicuramente non ex novo ma sul percorso di un preesistente più antico alveo.

L’escavazione gonzaghesca, oltre ad avere come obiettivo l’arricchimento idrico del territorio attraversato, ha avuto anche lo scopo di far girare le pale dei molini che le stavano a cavallo. Da cui il nome “Molinèlla”.

Dalla Molinèlla, che, assieme alla "Fossetta Gardesana", prende acqua direttamente dal Mincio, fu fatta derivare, poi, per il territorio roverbellese e per quelli a sud di esso, una ricca ragnatela di canaliimportanti (Tartagliona, Fossa di Santa Lucia, Condotto di Canedole, Secchiarolo, ecc...). Questi fossi, assieme alla fossa madre, arricchirono ulteriormente il territorio roverbellese che attraversavano, rendendolo particolarmente adatto alla coltivazione del riso.

A questo proposito basta pensare che nel Roverbellese, a cavallo di Molinèlla e dei fossi da essa derivati, nel 1835, oltre ai molini, vi erano ben 12 pile da riso, azionate da forza idrica, con ben 124 pistoni (da “Mantova Agricola e Zootecnica” n° 7-10. Relazione connote statistiche del Dott. Romano Sarzi - 1997).

Autore : BELLEI Adriano
Redattore : DORIA Gianmarco
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