AL ME CASTELETO DE ‘NA OLTA
Adriano Cani, roverbellese, impiegato in questura di Mantova, ha vissuto per diversi anni al “Castelletto” di Roverbella (l’antico Casteleto de li cavalli) e in codesto suo poemetto stampato in proprio negli anni '80 dal titolo ”Al me Casteleto de na olta”, come gli antichi menestrelli di un tempo lontano, ci offre uno squarcio arguto e veritiero di un piccolo borgo roverbellese: il Castelletto appunto.
Ce lo offre, come dice nell’introduzione a pag 2, con il preciso intento di poter perpetuare la vita di una piccola comunità perché il tempo col suo furore non ne cancelli ogni traccia e ogni valore, in quanto, anche se quelli del Castelletto potevano sembrare diversi, erano però gente che pur nella miseria più avvilente, lavorando sodo e con grande serenità, hanno mantenuto integra la loro dignità.
L’opuscolo che ci ha lasciato Adriano Cani si potrebbe leggere come una favola.
Infatti si conclude come si concludevano tutte le favole che venivano raccontate nelle fredde serate d’inverno nei “filò” delle stalle: “l’uselin l’è ‘ndà su la vida e la fola (del Castelletto) l’è bèla che finida”.
Bellei Adriano
Ottobre 2022