CASTIGLIONE MANTOVANO – CASTRUM STILICONIS?
Flavio Stilicone (latino: Flavius Stilicho, 359 circa – Ravenna, 22 o 23 agosto 408) fu un patrizio e console dell'Impero romano d'Occidente e magister militum dell'esercito romano. De facto esercitò la reggenza della parte occidentale dell'impero romano dalla morte di Teodosio I, sotto l'impero del giovane figlio di Teodosio I, Onorio, senza riuscire a imporre la sua autorità anche all'Impero romano d'Oriente.
Condusse numerose campagne militari contro i Barbari e combatté contro l'usurpatore Gildone in Africa. Respinse i Visigoti di Alarico e sconfisse gli Ostrogoti di Radagaiso. Tuttavia, per proteggere l'Italia lasciò le frontiere del Reno sguarnite, tanto da non riuscire ad arrestare l'invasione delle armate vandale e alane. Infine, non riuscì a reprimere l'usurpazione di Costantino III in Gallia e in Britannia.
Durante la sua reggenza, Stilicone condusse una politica in continuità con quella di Teodosio I: integrazione dei Barbari nell'esercito e nella società e, nel campo religioso, promozione del cristianesimo niceno e opposizione al paganesimo e alle eresie ariane e donatiste, attirandosi così l'ostilità delle élite romane.
Stilicone nacque nell'odierna Germania da padre vandalo, ausiliario romano ufficiale di cavalleria sotto l'Imperatore Valente, e da madre cittadina romana. Era originariamente di confessione religiosa ariana, considerata eretica dal resto del Cristianesimo. Parlava correttamente il latino, lingua ufficiale dell'Impero romano di Occidente e di Oriente, il greco, principale lingua d'uso dell'Impero Romano d'Oriente, e almeno un idioma del gruppo germanico.
Entrò presto nell'esercito romano dove fece carriera al tempo di Teodosio I. Teodosio I poco prima di morire il 17 gennaio 395 vide in lui l'uomo a cui poter affidare la reggenza dell'Impero a nome di almeno uno dei due figli ancora giovani, l'undicenne Onorio.
Onorio salì così sul trono d'Occidente, mentre al fratello Arcadio andò la parte orientale. Stilicone divenne de facto il comandante in capo delle truppe dell'esercito d'Occidente.
Nel novembre del 401 Alarico, re dei Visigoti, invase l'Italia, varcando le Alpi Giulie, devastò le province di Venezia, Liguria ed Etruria, espugnando Aquileia e diverse altre città senza incontrare alcuna seria resistenza; Alarico giunse persino ad assediare Mediolanum, capitale dell'Impero romano d'Occidente, e, a un certo punto, si diffuse il timore che il re goto sarebbe riuscito ad avanzare fino a Roma. Stilicone, inizialmente, non poté reagire, in quanto dovette respingere un'incursione di Vandali in Rezia prima di marciare contro Alarico. Una volta vinti gli invasori della Rezia in battaglia, ne approfittò per rinforzare la sua armata spingendo una parte dei Barbari vinti ad arruolarsi come ausiliari nel suo esercito. Mandò inoltre ordini alle legioni poste alla difesa della frontiera del Reno e della Britannia di raggiungerlo in Italia per affrontare i Visigoti di Alarico. Tornato in Italia, Stilicone riuscì ad attraversare l'Adda, nonostante i ponti fossero caduti in mano nemica, e a costringere Alarico a levare l'assedio della capitale. Alarico fu costretto a ripiegare verso le Alpi Marittime ma fu affrontato da Stilicone nella battaglia di Pollenzo, che ebbe luogo il 6 aprile 402 durante le celebrazioni pasquali e fu vinta dai Romani: Stilicone, in seguito alla vittoria di misura in questa battaglia, recuperò il bottino dei Goti ma soprattutto fece prigionieri la moglie e i figli di Alarico. Alarico, tuttavia, pur avendo subito delle perdite, costituiva ancora una seria minaccia, avendo ancora la cavalleria intatta. Stilicone riuscì comunque a convincerlo a ritirarsi dalla Penisola e a fare ritorno nell'Illirico promettendogli in cambio la liberazione dei suoi familiari catturati in seguito alla battaglia di Pollenzo.
Durante la ritirata dei Goti, tuttavia, Alarico violò almeno in parte i patti, costringendo Stilicone ad affrontarlo di nuovo presso Verona nel 403, battaglia che si concluse con un'ulteriore sconfitta dei Goti. Pertanto i Goti furono costretti ad abbandonare l'Italia varcando di nuovo le Alpi Giulie e a fare ritorno in Illiria.
E’ in seguito a queste battaglie occorse tra il 402 e il 403 che nacque nel secolo scorso la leggenda di Stilicone quale fondatore di castra da cui derivano i toponimi delle varie località che si rifanno al termine Castiglione = Castrum Stiliconis (Castiglione Olona, Castiglione Mantovano, Castiglione delle Stiviere, Castiglione d’Adda, ..).
Ma di tutto ciò non c’è alcuna prova.
Per contro, di molto plausibile, rimane il passaggio lungo la nostra via Postumia, prima in andata, poi in ritorno, dell’intero esercito dei Visigoti di Alarico.
Un passaggio in massa che non doveva essere sfuggito a chi, come noi, viveva nei pressi di quella via consolare.
Andrea Bellei,
Ottobre 2022